Testimonianze
Il suo Gesù è diventato il mio
La prima cosa che mi torna subito in mente è il suo sorriso. Avverto ancora il senso di accoglienza che ho provato la prima volta che l'ho incontrata. Negli anni dell'adolescenza ho avuto di che scontrarmi con lei, a volte si arrabbiava per non dire che si infuocava, ma solo quando vedeva che perdevo il mio tempo in cose inutili o in atteggiamenti sciocchi, poco costruttivi, di non amore.
Adesso che ho superato i trent'anni mi rendo conto che se io sono ancora qui, legata a Dio, e ho trovato tanta forza in Dio nei momenti più cupi, come quando è morto mio fratello, è solo merito della Gio, o come direbbe lei, di Dio che l'ha voluta proprio lì sulla mia strada.
Mi incitava a puntare in alto, mi ripeteva spesso che in me c'era qualcosa di speciale, e io...ne ero quasi infastidita... Il fastidio ho capito con il tempo che era solo paura, una paura folle che Gesù e la Gio mi chiedessero troppo, pretendessero da me più di quello che sentivo di dare, pensavo che se mi fossi lasciata andare non avrei realizzato i miei sogni terreni, quando invece mi veniva solo chiesto di amare e di essere amata da Dio.
Sono passati tre anni e mezzo dalla sua morte ma sento la sua presenza viva. Ogni istante nella mia vita sento che mi guarda e mi protegge, e ancora vede qualcosa di speciale in me, non so come, non so perché, ma la cosa ora non mi fa più tanta paura.
Ora più che mai sento di capire la Gio, forse un po' tardi mi verrebbe da dire, o forse no, perché la Gio non è mai stata così viva e felice come in questo momento con il suo sposo e ha aiutato anche me ad affrontare un pochino le mie paure, la mia paura di "amare alla Gesù".
|