Testimonianze
Assomigliava a Gesù sulla croce
Il ricordo di Giovanna è ancora nitido in me, anche a 5 anni dalla sua scomparsa. Non pensavo di ricordare di lei tanti particolari . Oggi penso a Giovanna come a un dono lungo e significativo che Dio ha fatto a me e a tutti noi che l'abbiamo conosciuta. Un dono che ci ha messo a disposizione ma che noi dovevamo saper vedere, accogliere, imitare e trasmettere. Oggi sento che Giovanna, è stata il volto di Dio per me e per tutti quelli a cui lei ha elargito amore.
Era una paziente con una particolare serenità, mai un cenno di disperazione, di ansia, sempre molto controllata. Avevo per questo suo modo di vivere la malattia una profonda ammirazione e attrazione
Non seppi da lei che viveva in una comunità, che era persona consacrata e che molto faceva per i giovani . Anche io vivevo il mio cammino di fede, ma se ci fossimo confrontate su questo terreno Lei sarebbe stata il medico e io la paziente.
Un giorno decisi di togliere la maschera che spesso noi medici mettiamo per tenere distanze di protezione ed evitare l'esposizione dei nostri dolori.
Da quel momento la nostra comunicazione diventò più interiore.
Giovanna sentiva la morte vicina a causa del suo peggioramento fisico. Io avevo smesso di essere il medico, ormai disarmata contro la malattia e Lei aveva accettato questo splendido passaggio comunicativo. Non pregava più per la sua guarigione ma viveva la sua dura realtà di sofferenza in totale offerta e abbandono d'amore per tutti, me compresa.
In questo assomigliava a Gesù sulla croce.
Per questo è rimasta viva e presente nella mia vita e la sua spirale d'amore realizza oggi la teologia del seme, del lievito, del germoglio che dura nel tempo e continua a dare nuovi frutti, come questa umile e nascosta testimonianza .
Sono grata al Signore per la professione che faccio e per i Santi che mi ha fatto incontrare. Giovanna è una di questi.
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